Dopo che la processione è giunta alla Cattedrale, inizia il rito della Crocifissione.
I diaconi del Seminario pongono in croce il simulacro del Crocifisso. Ad ogni colpo di martello, ancora oggi, i presenti si percuotono sulle guance in segno di dolore.
I diaconi del Seminario pongono in croce il simulacro del Crocifisso. Ad ogni colpo di martello, ancora oggi, i presenti si percuotono sulle guance in segno di dolore.
Prima della riforma liturgica, subito dopo la Crocifissione, iniziava il pio esercizio delle Sette Parole in cui il predicatore della quaresima proponeva delle riflessioni sulle parole pronunziate da Cristo in croce. Negli intervalli la "Schola Cantorum" del Seminario, diretta, per tanti anni, dal maestro mons. Giovanni Cucchiara, confrate del SS. Crocifisso, eseguiva appositi canti, su versi del Metastasio musicati dal Magri o espressioni bibliche musicate da F. Vittadini. Dopo l’ultima parola, che si concludeva con la morte del Signore, il popolo restava in chiesa a pregare sino all’ora della deposizione, che avveniva verso le sette e mezzo.
- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal sito "Settimana Santa ad Agrigento".
- Foto tratta dal sito "Arciconfraternita SS. Crocifisso Agrigento".


