Subito dopo la Deposizione comincia la processione del Cristo Morto e dell'Addolorata, che si svolge nel modo seguente: precedono alcune associazioni e i confrati delll'Arciconfraternita del SS. Crocifisso al completo, il Seminario, il Clero e l’Urna del Cristo Morto: seguono immediatamente l'Arciconfraternita Maria SS. dei Sette Dolori, la statua dell’Addolorata ed in ultimo tutta la gran massa del popolo. Si percorrono le strade Duomo, discesa Itria, S. Vincenzo, S. Girolamo, Badiola, Piano Gamez, via Porcelli, Atenea, Piazza S. Domenico. Qui il Vescovo, che, di solito, si immette nella processione da via Porcelli, dopo il canto di alcune strofe dello Stabat Mater rivolge ai fedeli un breve discorso.
Al termine, le due processioni del Cristo Morto e dell’Addolorata si separano: quella dell'Addolorata, per via Garibaldi si conclude nella chiesa propria; quella del Cristo Morto per le vie Orfane, Barone, Saponara, S. Maria dei Greci giunge alla Cattedrale.
Dal 1937 si è ripresa l’antica usanza delle cantate durante varie soste della processione. Quell’anno il maestro F. Flora, da una cinquantina di giovanette fece eseguire la Cantata detta di Aragona, perché musicata dal maestro aragonese Luigi Di Stefano, che cominciava con le parole: "Ah! Si! Versate lacrime".
Recentemente le soste della processione sono state fissate a quattordici; in ognuna di esse si legge un brevissimo brano biblico seguito da un commento e da alcuni canti popolari. Alcune di queste soste servono anche alla recita o al canto di alcune strofe siciliane sulla Passione del Signore composte da don Stefano Pirrera e musicate dal maestro D. Calogero Costanza.
- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal sito "Settimana Santa ad Agrigento".
- Foto tratte dal sito "Arciconfraternita SS. Crocifisso Agrigento".